I bambini incontrano il Papa
“I bambini incontrano il Papa” e a lui confidano speranze e preoccupazioni.
Saranno in settemila, provenienti da 84 Paesi i bambini che lunedì 6 novembre incontreranno Francesco in Vaticano per condividere “le loro speranze e preoccupazioni per il futuro”. L’evento “I bambini incontrano il Papa”, in Aula Paolo VI, sarà accompagnato dalla pubblicazione de “L’Enciclica dei bambini”, libro scritto a quattro mani da Padre Enzo Fortunato e Aldo Cagnoli, con la prefazione del Papa che scrive: “Cari bambini, vi abbraccio, e sappiate che il vostro Papa e ‘nonno’ farà di tutto perché possiate vivere in un mondo più bello e buono”.
Il mondo di pace e fraternità dei bambini.
“Davanti a una società in guerra l’uno con l’altro – dichiarano gli organizzatori padre Enzo Fortunato, Marco Impagliazzo e Angelo Chiorazzo - dove esistono contrapposizioni, muri ed esclusioni, una giornata mondiale dei bambini è il segno di un mondo diverso dove c’è posto per tutti, dove abita la pace e la fraternità. I bambini chiedono pace, rispetto e ascolto. È dovere del mondo degli adulti iniziare a prenderli sul serio”. I bambini arriveranno a San Pietro grazie a “63 bus speciali di cui 30 di Busitalia e 8 treni straordinari messi a disposizione dal Gruppo FS Italiane”. In piazza l’evento si potrà seguire in diretta attraverso un megaschermo.
da Vatican News
In un mondo devastato dalla guerra e dalla sofferenza, il Papa invita i bambini da diversi Paesi a San Pietro. In 6000 hanno risposto alla sua chiamata e arriveranno da 84 nazioni del pianeta. Un incontro importante, il cui significato è ritrovare la limpidezza e la purezza, caratteristiche dell’infanzia, ritrovare il coraggio di sognare e sperare in un mondo migliore, ritrovare l’umanità. “Cari bambini vi aspetto per imparare anche io da voi – ha ricordato Francesco nel presentare l’evento – perché i bambini ci insegnano la limpidezza delle relazioni, l’accoglienza spontanea di chi è forestiero e il rispetto per tutto il creato”.
E non c’è dubbio che quando incontra i bambini, il Santo Padre sembra volere imparare davvero. Instaura con lor un dialogo, pone e riceve domande, scherza e racconta aneddoti della sua vita. Spesso ha affermato che “le domande più difficili che ho ricevuto non sono quelle fatte dai professori agli esami, ma quelle dei bambini”. E questo “perché rispondere alle domande di un bambino ti mette in difficoltà, perché il bambino ha qualcosa che guarda all’essenziale e fa domande dirette. Così i bambini fanno maturare gli adulti con le loro domande”.