mercoledì, 15 ottobre 2025

14 settembre 2025 - ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE

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Un dono prezioso e quasi dimenticato

   Fin dagli albori del cristianesimo è stato importante se non essenziale recuperare il materiale che ha segnato la crocifissione di Gesù e questo per conservare e trasmettere la testimonianza dei fatti. Questi sacri oggetti sono stati gelosamente protetti e conservati per esporli alla venerazione dei fedeli lungo i secoli.

Si racconta che nel 326 Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, in un pellegrinaggio a Gerusalemme riuscì a recuperare parte della croce. Successivamente nel 628 anche l’imperatore Eraclio ritrova la santa reliquia della vera croce e dall’anno 631 viene istituita la festa dell’esaltazione della santa croce fissata al 14 settembre. In occidente e fino al 1960 vi era una festa anche il 3 maggio, successivamente abolita.

   La parrocchia di San Pietro in Gu, che ricordiamo era matrice di zona, conserva molte reliquie di santi, e in particolare è stata pregiata di ricevere dal Vescovo Dionisio Dolfin nel 1626 una reliquia di S Croce. Un piccolo frammento di legno che l’allora parroco don Benedetto Leali ridusse per darne una parte al parroco di Chiampo che insisteva per ottenere una piccola porzione del prezioso legno.

Nell’inventario del 29 maggio 1720 si legge: “Sopra l’altare di san Sebastiano i visitatori trovano un tabernacolo in cui si conserva una reliquia della Santissima Croce”. Nella visita pastorale di mons. Priuli del 19 ottobre 1746 si legge: “Egli controllò tra l’altro le reliquie custodite in una cassetta lignea indorata, tra cui spiccava una croce d’argento contenete un frammento della croce di Gesù”.

 

   E successivamente, il 7 settembre 1782 nel corso della visita pastorale di Mons. Gabrieli, l’arciprete Gianmaria  Carega descrive: “il quarto altare è sotto il titolo di San Rocco. A questo vi è la scuola della Santissima Croce”.

   Nel libro di Mons. Castegnaro a pag. 27 e seguente è riportato che questa reliquia: “qui ebbe sempre un culto speciale e veniva esposta all’altare dei Santi Sebastiano e Rocco che il popolo chiamava anche l’altare di Santa Croce”. E sottolinea che: ”Il nobile Ottaviano Capra con suo testamento del 1650 legava alla chiesa una rendita allo scopo di solennizzare ogni anno con pompa la festa di santa Croce la domenica successiva il 3 maggio; ciò che si pratica tuttora con messa solenne, Panegirico e processione con l’insigne Reliquia”.

   Mons. Antonio Marangoni a pag. 29 de San Pietro in Gu, una comunità e la sua chiesa riporta quanto emerso dell’archivio diocesano: “Il 28 maggio 1626 mons. Dolfin donò all’arciprete don Benedetto Leali per la chiesa di San Pietro in Gu, affinché fosse venerata dai fedeli, un pezzetto del legno della Croce del Signore… in allegato il vescovo fornì le autentiche con firma propria, controfirmate dal cancelliere e munite di sigillo”.

   Molti si ricordano ancora che al termine della processione del martedì santo e fino ai primi anni ‘80 terminata la celebrazione con la benedizione Eucaristica veniva esposta la reliquia della Santa Croce alla venerazione dei fedeli.