Ai miei Parrocchiani
Siamo giunti, per grazia di Dio, dopo lunghe forzate interruzioni, a scrivere decisamente sul maestoso frontone della nostra Chiesa parrocchiale la magica parola: Finis.
Per verità fa stupore - specie oggi in cui si è abitua ti a vedere case, casette, villini e villette sorgere settimana per settimana come i funghi a popolare i dintorni delle città e delle borgate, coni la loro eleganza sbarazzina e artificiale - vedere, dico, che nessun altro edificio sacro ha richiesto una somma di tempo che rischia di toccare il mezzo secolo, per essere portato al suo compimento.
Ma chi ha vissuto in pieno questa prima metà del secolo ventesimo, irto di avvenimenti eccezionalmente tragici, con guerre sterminatrici, lotte civili, sovvertimenti di popoli e tutte le altre conseguenze disastrose che tutti sanno, può rendersi cauto della difficoltà di recare in porto una impresa essenzialmente religiosa, che avrebbe richiesto quanto mai la fusione delle anime, l'unione dei cuori e di tutte le energie di un popolo ln un ambiente di pace tranquilla e feconda.
Eppure il filo dorato della Provvidenza divina - nella quale poggiarono sempre la massima fiducia e clero e popolo di questa Parrocchia – non venne mai meno nella sua funzione sostentatrice: ci furono anzi momenti di crisi si rivelò sensibilmente con interventi oltremodo fruttuosi e inaspettati.
Iniziata la costruzione nell’autunno del 1907 colla benedizione e posa della prima pietra, si lavorò all'innalzamento dei colossali fino al novembre del 1909, quando fu giocoforza sospendere ogni attività, specialmente per lo scoppio della prima guerra mondiale 1914-18.
Ripresi i lavori nel 1923, la chiesa in due anni fu portata a compimento, tranne la facciata monumentale, che fu costruita, per necessità economiche, più tardi, nel 1937.
Nel 1925 il nuovo tempio fu consacrato da S. Ecc. il Vescovo diocesano Mons. Ferdinando Rodolfi di v. m. il giorno, che resterà per tutti memorabile, 17 ottobre.
Infine il p.p. 1959 vide il coronamento ultimo di tutta l’Opera con la decorazione interna di raro pregio artistico, che tutti vedete, lavoro geniale dell’illustre pittore Prof. Giuseppe Modolo di Vicenza.
Premesso questi cenni cronistici – forse non inutili per tutti – ora che quello che fu qui il sogno di tante generazioni si è felicemente realizzato, penso, a conclusione di tutto, di raccogliere una
domanda che sale spontanea sulle labbra:
Con quale atteggiamento spirituale dovrete guardare a questo monumento infine nella vostra Fede, che avrà indubbiamente la sua risonanza benefica nelle generazioni future?
La risposta è facile.
Due sentimenti devono sorgere gemelli dall’intimità delle vostre anime: primo, un senso profondo di riconoscenza a Dio Ottimo Massimo, che si è degnato accompagnarci colla sua Provvidenza in tutte le fasi, anche le più critiche, della nostra impresa; secondo, tradurre questa riconoscenza in una corrispondenza pratica e fattiva ai doni del Cielo.
Il primo debito lo abbiamo assolto ufficialmente a suo tempo, quando il nuovo tempio fu inaugurato e consacrato con solennità straordinarie che lasciarono in tutti un ricordo imperituro.
Il secondo ci obbliga a corrispondere fattivamente ai doni del Cielo.
Voi intravvedete già dove intendo portarvi.
Il dono più insigne che Dio abbia fatto a noi cristiani è indubbiamente la Fede
Il vostro
Arciprete Mons. B. Castegnaro
17 ottobre 1925 - 17 ottobre 2025
Noi Guadensi ci stiamo preparando per festeggiare al meglio i "100" della consacrazione della nostra bellissima Chiesa parrocchiale intitolata a San Lorenzo.
Questo il programma dei vari momenti dedicati a illustrare questo importante traguardo:
Sabato 4 ottobre: dopo la s. messa delle ore 18.30 apertura della mostra fotografica allestita in cappellina. Coordina Monica Scapin.
Venerdì 17 ottobre: ore 20 s. messa solenne concelebrata nel centenario della consacrazione della chiesa. Anima la Schola Cantorum San Lorenzo con la presenza del Coro dei Ragazzi. Al termine brindisi in casa della comunità.
Sabato 18 ottobre: ore 20,30 concerto del Coro "Voci del Sese". Guida la serata Bepi De Marzi.
Sabato 25 ottobre: ore 20,45 in chiesa, i ragazzi delle varie classi di catechismo presentano le varie parti della chiesa.
Domenica 30 novembre: nel pomeriggio in chiesa la Schola Cantorum San Lorenzo propone, “Un momento di racconto tra testimonianze, canto e immagini per ricordare in diverse forme le donne e gli uomini che in questa chiesa hanno camminato nella fede.

Un dono prezioso e quasi dimenticato
Fin dagli albori del cristianesimo è stato importante se non essenziale recuperare il materiale che ha segnato la crocifissione di Gesù e questo per conservare e trasmettere la testimonianza dei fatti. Questi sacri oggetti sono stati gelosamente protetti e conservati per esporli alla venerazione dei fedeli lungo i secoli.
Si racconta che nel 326 Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, in un pellegrinaggio a Gerusalemme riuscì a recuperare parte della croce. Successivamente nel 628 anche l’imperatore Eraclio ritrova la santa reliquia della vera croce e dall’anno 631 viene istituita la festa dell’esaltazione della santa croce fissata al 14 settembre. In occidente e fino al 1960 vi era una festa anche il 3 maggio, successivamente abolita.
La parrocchia di San Pietro in Gu, che ricordiamo era matrice di zona, conserva molte reliquie di santi, e in particolare è stata pregiata di ricevere dal Vescovo Dionisio Dolfin nel 1626 una reliquia di S Croce. Un piccolo frammento di legno che l’allora parroco don Benedetto Leali ridusse per darne una parte al parroco di Chiampo che insisteva per ottenere una piccola porzione del prezioso legno.
Nell’inventario del 29 maggio 1720 si legge: “Sopra l’altare di san Sebastiano i visitatori trovano un tabernacolo in cui si conserva una reliquia della Santissima Croce”. Nella visita pastorale di mons. Priuli del 19 ottobre 1746 si legge: “Egli controllò tra l’altro le reliquie custodite in una cassetta lignea indorata, tra cui spiccava una croce d’argento contenete un frammento della croce di Gesù”.
Leggi tutto...